OBIETTIVO
artigianatoIl progetto Bergamo Tecnologica si pone l’obiettivo di condurre un’analisi esplorativa sul tema della fabbricazione urbana e dell’artigianato tecnologico, identificandone i benefici, i punti di forza nonché le principali limitazioni per una sua fattiva implementazione nella città di Bergamo.
Questi obiettivi sono perseguiti sia attraverso un’analisi delle tecnologie abilitanti il paradigma di Fabbrica Urbana sia tramite un’attenta valutazione delle iniziative a livello nazionale e internazionale.
Data la complessità del fenomeno, le soluzioni possibili richiedono il coinvolgimento di attori locali di diversa natura, capaci di mettere a sistema le proprie competenze per supportare idee vincenti.

DESCRIZIONE AREA DI INDAGINE
fablab italia Bergamo Tecnologica è un progetto di ricerca e di formazione tecnico-gestionale volto a rispondere a quesiti fondamentali per comprendere la sostenibilità della Fabbrica Urbana nella città di Bergamo. Il progetto ambisce a ricondurre entro i confini della città le attività manifatturiere e artigianali, attraverso una loro rivisitazione in ottica tecnologica. Negli ultimi anni, infatti, si è assistito a un prorompente sviluppo di tecnologie e modelli di adozione tecnologica potenzialmente capaci di stravolgere le tradizionali attività industriali e artigianali. Ad esempio, i moderni sistemi di stampa 3D e di taglio laser nonché la diffusione di sistemi open source come Arduino hanno abilitato modelli di business compatibili con i numerosi vincoli di varia natura presenti nel contesto urbano. Tuttavia, per una piena comprensione e diffusione del paradigma di Fabbrica Urbana è necessario definire un piano d’azione in grado di comprenderne appieno le dinamiche e promuovere iniziative di reale successo.

RISULTATI E PROPOSTE
LaboratorioBasandosi sui risultati della ricerca condotta, il team di lavoro ha elaborato un piano di azione indicante gli attori e le attività necessarie a facilitare la transizione verso un modello di Fabbrica Urbana. Data la complessità del tema affrontato, il piano prevede la presenza complementare di conoscenze che coprano le molteplici sfaccettature del paradigma della Fabbrica Urbana. Nello specifico, le competenze richieste sono riassumibili in tre ambiti:
Ambito Tecnico: è necessario disporre di una conoscenza approfondita delle tecnologie disponibili, delle loro potenziali applicazioni e dei modelli di business realizzabili con esse. Questo ambito potrebbe essere presidiato dai gruppi di ricerca operanti in ambito universitario, in particolare nelle aree di ricerca della progettazione di prodotto, dei sistemi di produzione, ICT, economia, imprenditorialità e gestione dell’innovazione tecnologica.
• Ambito applicativo: per l’attuazione del piano è richiesta anche una conoscenza specifica, tecnica e applicativa delle tecnologie di Fabbrica Urbana detenuta da fornitori di soluzioni tecnologiche nonché da produttori e utilizzatori di sistemi open source.
• Ambito istituzionale: per favorire il coinvolgimento della comunità manifatturiera locale nel piano di azione ideato è richiesta un’attività di promulgazione e sponsorizzazione implementabile tramite il coinvolgimento delle associazioni professionali locali. Grazie al contatto con le realtà manifatturiere del territorio, questi Enti sono fondamentali nella co-progettazione delle attività di ricerca e formazione, nella disseminazione verso i propri associati dell’iniziativa, nella valutazione delle opportunità tecnologiche e di business, nonché nell’individuazione di possibili casi pilota.
Per poter sviluppare opportunamente iniziative di Fabbrica Urbana, oltre alla competenze è necessario agire anche sulle tecnologie e sui sistemi di progettazione. Ciò richiede la creazione di un Centro di Competenze che renda accessibili a più soggetti tecnologie complesse e in alcuni casi onerose, consentendo di valutare i loro reali ambiti di applicazione. Infine, il piano di azione prevede di fornire il supporto per la definizione di nuovi modelli di business e sistemi organizzativo – gestionali estesi, in cui non vi sia un unico attore a detenere tutti gli asset strategici, ma che siano condivisi all’interno del territorio e accessibili in modo efficace a tutti.

TEAM DI RICERCA
MakerBot-Replicator-2 (1)Matteo Kalchschmidt (Professore Associato UNIBG)
Roberto Pinto (Professore Aggregato UNIBG)
Antonio Bonacina (Assegnista di Ricerca UNIBG)

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