Sicurezza urbana

Con un focus sulla città di Bergamo, quest’anno il tema principale della ricerca è la sicurezza urbana, che affronta il rapporto tra l’analisi oggettiva degli indicatori di sicurezza negli ambienti urbani e la percezione soggettiva della sicurezza sia in luoghi fisici che digitali.

Il corso si propone di indagare il complesso meccanismo di interazione tra il comportamento degli utenti e le nuove tecnologie in contesti urbani “responsive”, aprendo la strada a nuove inaspettate ricerche e opportunità di progettazione, generando impulsi e soluzioni per un innovativo sviluppo urbano su scale diverse. In questo senso, Bergamo – una tipica città europea di medie dimensioni – offre un caso ideale per interventi tipo che possono essere replicati in altri contesti urbani.

“Urban Safety 2016-17” è la tematica scelta da Bergamo 2.035 per questo nuovo anno accademico 2016-2017.

Il corso Responsive environments: city eMOTION guarda al futuro dell’ambiente costruito da un punto di vista della tecnologia “responsive”, con un forte focus cioè sulla sostenibilità e la longevità di ambienti e oggetti in grado di interagire in modo attivo con le persone.

Mettendo l’essere umano e il suo ambiente al centro dell’attenzione, dalla scala micro (sensori corporei, design intelligente del prodotto) a quella macro (edifici con funzioni estese, infrastrutture informatiche, reti di comunicazione), questo corso esamina nuovi modelli, tecnologie e tecniche per la progettazione di spazi architettonici innovativi, sistemi, interfacce e ambienti “responsive”.

La ricerca affrontata durante il corso esamina le sfide legate all’integrazione delle tecnologie digitali nelle città, esplorando sia le opportunità che le ripercussioni sulla struttura spaziale dell’ambiente costruito, nonché l’esperienza dei cittadini nel contesto urbano sia a livello fisico che virtuale.

Le principali domande della ricerca affrontata nel corso comprendono:

1. Qual è l’impatto della tecnologia digitale nell’esperienza dell’ambiente costruito?

2. Quali sono le trasformazioni che le nuove smart cities, e per estensione, gli smart environment e gli smart landscape, dovranno promuovere?

3. Come possono ambienti “responsive” facilitare la creazione di nuove forme di connessione con la città?

4. In che modo i meccanismi di funzionamento e le dinamiche dei contesti urbani esistenti sono in grado di rispondere alle esigenze degli utenti e ai bisogni del cittadino?

Il corso 2016-17